Chat GPT: che ne sarà?
Tutti ne parlano, in pochi lo sanno usare e ancora in meno hanno capito il suo potenziale. Si lo so che avete capito a cosa mi riferisco. Sto parlando di Chat GPT, strumento sviluppato da OpenAi con funzioni simili ad una chatbot che ha permesso a tutti noi di poter entrare nel mondo dell’Intelligenza artificiale (AI).
Come funziona credo lo sappiate tutti ormai ma andiamo con un breve riassunto. Immaginatelo come un grande cervellone ferrato su una moltitudine di argomenti: tu chiedi e ti sarà dato. Chat GPT scrive articoli, email, poesie e sonetti ma anche creare post, suggerire titoli e programmare contenuti. Praticamente si ha la sensazione di avere a che fare con un copywriter onnisciente che tutto sa.
Proprio questo suo essere multitasking ha portato alla nascita di due fazioni: chi crede che questo strumento sia il nemico pubblico numero uno sostenendo che ben presto sostituirà l’uomo, e chi invece vede lo vede come un amico, un collega che non si stanca mai di fare Brainstorming. A mio modesto parere, potrebbe essere tipo il Sacro Graal o la terra promessa.
Una cosa è certa, sicuramente non è d’accordo il Garante della Privacy che ha aperto un’indagine su Chat GPT, accusata di raccogliere illecitamente dati personali. Ad oggi si sta lavorando per cercare una linea comune nel definire le norme sulla privacy e sull’intelligenza artificiale ma intanto fino a nuovo ordine stop al suo uso in Italia.
Insomma Garante permettendo, l’intelligenza artificiale è tra di noi, che ci piaccia o no. Vogliamo però di darvi un piccolo suggerimento (nella speranza che lo riattivino), Chat GPT può essere solo un buon alleato perché non dimentichiamoci che la realtà futura non potrà mai essere uomo contro macchina ma uomini che usano questi strumenti per migliorarsi, perché noi dalla nostra abbiamo l’intelletto e diciamocelo non è un affare per macchine.
Noi per il momento continueremo a seguire questa saga per capire la sorte di Chat GPT e vi terremo aggiornati.