Officina Immagine Soc. Coop.
p.iva/c.f 02012630378
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La collaborazione di Officina Immagine con l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica nasce nel 1990: sono già passati 10 anni dalla strage e solo due dalla fondazione dell’Associazione stessa.
La necessità dell’Associazione è molto semplice: tenere accesi i riflettori sulla vicenda e sul percorso giudiziario che sta imperversando. Questo porta come primo passo a definire l’identità dell’Associazione tramite un marchio ancora oggi utilizzato.
Una linea rossa che si spezza a un certo punto per poi continuare. In questo semplice segno ci sono le vite spezzate degli 81 passeggeri, la verità che continua il suo percorso e, anche più didascalicamente, il profilo di un aereo. Il rosso è un colore forte e segnaletico, un punto di attenzione, come richiesto da questa vicenda.
Le prime comunicazione dell’Associazione si muovono su un terreno istituzionale, come ad esempio la richiesta di adesione e supporto economico ospitata gratuitamente dalle principali testate giornalistiche, che apre un rapporto forte e costruttivo tra Associazione e opinione pubblica.
Cominciano i primi convegni organizzati dall’Associazione che cerca di passare dal dolore personale ad un impegno per la verità da parte della società civile. L’immagine è molto forte: la scritta ITAVIA riportata sulla carlinga deformata del relitto del DC-9.
Nel 1994 Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione, si candida alle elezioni politiche con una campagna elettorale di successo che la porterà prima in Parlamento e successivamente al Senato. Tra i promotori e sostenitori di questa campagna ci sono proprio i soci fondatori di Officina Immagine.
Per mantenere viva la memoria su Ustica si comincia a ragionare sulla realizzazione di un Museo che conterrà il relitto del DC-9. Questo evento viene segnato il 27 giugno 1996 da una visita al futuro luogo del Museo e uno teatrale che alla scrittura di Daniele Del Giudice unisce la musica del compositore Alessandro Melchiorre.
Molti artisti cominciano ad appassionarsi alla vicenda di Ustica e a realizzare opere che, tramite il loro linguaggio, sostengono l’Associazione. È il caso di Germano Sartelli che firma con una sua opera il manifesto dell’anniversario del 1997.
Gli anniversari della strage si susseguono e così anche la comunicazione ad essi legata: innumerevoli incarnazioni che portano il messaggio sempre più a contatto con il pubblico.
Il 2006 vede l’inizio dei lavori per il futuro Museo per la Memoria di Ustica che sarà inaugurato l’anno dopo, l’artista francese Christian Boltanski si offre di realizzare l’installazione “A proposito di Ustica” che circonda il relitto del DC-9.
Officina Immagine a stretto contatto con l’artista realizza il marchio del Museo. Uno scatto fotografico, uno zoccolo rotto, uno degli oggetti recuperati dal fondo del mare diventa il simbolo dell’impegno portato avanti e della necessità di fare memoria.
Nel 2009 nasce Il Giardino della Memoria, una rassegna estiva che porta artisti di fama mondiale a esibirsi davanti al Museo. Il marchio che nasce è molto semplice quanto significativo: un albero con una sola foglia rossa. Come per il rosso del marchio dell’Associazione si vuole porre l’attenzione sul linguaggio artistico come forma di memoria.
I linguaggi negli anni si affinano, sempre fortemente influenzati dalla politica internazionale e dai linguaggi degli innumerevole artisti che collaborano con la loro esperienza.
A 10 anni di distanza dall’inaugurazione del Museo, nel 2017 Christian Boltanski torna a Bologna per un progetto speciale che lo vede protagonista in varie installazione nella città di Bologna, nasce quindi il progetto Anime – Di luogo in luogo.
Nel frattempo la rassegna di eventi estivi vuole abbandonare il significato astratto legato alla sola memoria e si dota di un nuovo nome e di un nuovo marchio: Attorno al Museo, che vede nel suo disegno la rappresentazione del luogo fisico attorno al quale si svolgono svariate iniziative culturali, come a sottolineare la concretezza urbana delle azioni messe in campo.
L’impegno dell’Associazione e la necessitò di fare memoria continua tutt’oggi sempre supportata da Officina Immagine.